Avvio delle attività in campo del progetto LIFE EOLIZARD

Il progetto LIFE EOLIZARD ha avviato le attività di conservazione delle lucertole delle Eolie, con il prelievo di esemplari per un programma di reintroduzione.

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Le prime fasi del progetto LIFE EOLIZARD

A fine agosto, il team di ricercatori dell’Università degli Studi di Roma Tre, dell’Università degli Studi dell’Aquila e del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha avviato le attività in campo di LIFE EOLIZARD. In pochi giorni di lavoro, i ricercatori hanno analizzato diverse centinaia di lucertole da entrambi i siti. Inoltre, hanno prelevato alcuni esemplari, che diventerrano i fondatori del programma di reintroduzione. Dopo un periodo di quarantena in cui le lucertole saranno sottoposte a un approfondito screening sanitario, verranno trasferite presso il Bioparco di Roma. 

Garantire la variabilità genetica

Tramite le analisi genomiche, i ricercatori selezioneranno i migliori riproduttori per garantire la massima variabilità genetica delle nuove popolazioni che saranno reintrodotte nel Santuario. La riproduzione dei fondatori avrà luogo nei centri di “captive breeding” del Bioparco di Roma e di Malfa, a Salina. I centri sono appositamente realizzati dal progetto. 

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Traslocazione della lucertola campeste

Parallelamente, un altro team di ricercatori ha avviato le attività di traslocazione di lucertola campestre, Podarcis siculus, dagli isolotti di Lisca Bianca e Bottaro a Panarea. Il team ha provveduto ad installare le trappole per la cattura degli individui da trasferire. Questa specie è stata introdotta dall’uomo in gran parte delle isole e isolotti dell’arcipelago. È considerata la principale causa della rarefazione della lucertola delle Eolie attraverso fenomeni di competizione e ibridazione. La rimozione di Podarcis siculus da Lisca Bianca e Bottaro permetterà la reintroduzione di Podarcis raffonei e la creazione del suo Santuario. Inoltre, il varo dell’imbarcazione di progetto ha rappresentato simbolicamente linizio delle attività. Quest’imbarcazione accompagnerà i ricercatori, nelle attività sul campo, negli anni a venire.

Lavorare con continuità sugli isolotti delle Eolie, necessario per avere informazioni dettagliate e realizzare le complesse attività di LIFE EOLIZARD, non è sempre facile.
Le sfide del lavoro sul campo 

I cambiamenti meteo sono spesso imprevedibili. Durante la giornata del 28 agosto, le attività sono state interrotte da un improvviso e repentino peggioramento delle condizioni meteo, che ha investito l’intero arcipelago. A Salina, le immagini di un gommone sollevato in aria dall’impeto della bufera sono diventate virali. Si è reso infatti necessario l’intervento di un mezzo di soccorso, per garantire il rientro dei ricercatori impegnati nelle attività su Scoglio Faraglione. Naturalmente il team di esperti di LIFE EOLIZARD è composto da professionisti altamente qualificati, abituati a gestire le complessità e le sfide che un progetto di questa portata richiede. 

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Il monitoraggio e la valutazione dello stato di conservazione

“Lo studio della lucertola delle Eolie non inizia con LIFE EOLIZARD, ma oltre dieci anni fa, quando è cominciato il monitoraggio della più importante popolazione di Podarcis raffonei sul promontorio di Capo Grosso a Vulcano” dichiara Daniele Salvi, professore presso l’Università degli Studi dell’Aquila. Paradossalmente questa popolazione, centrale nel progetto LIFE EOLIZARD, era ed è considerata estinta da un esperto locale. “Inoltre, il monitoraggio continuo delle popolazioni ci ha permesso di ottenere le prime stime affidabili sulla loro numerosità. Abbiamo anche potuto seguire i trend demografici, che sono cruciali per valutarne lo stato di conservazione” afferma Leonardo Vignoli professore presso l’Università degli Studi Roma Tre e responsabile del progetto LIFE EOLIZARD. “Ci aspettano ancora 3 anni di intenso e duro lavoro per arrivare finalmente alla costituzione di un Santuario per la lucertola delle Eolie”.

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