Educare i giovani “al mare”

Martedì 26 marzo 2024, Triton ETS è stata protagonista di uno degli eventi dell’edizione 2023-2024 di Educational Goal, un’iniziativa dinamica e moderna per presentare alle scuole attività di educazione civica e ambientale. Giulia Luzi ed Eleonora Ledda hanno portato l’anima di Triton al centro del palcoscenico nel talk show “Una balena in una conchiglia”, incantando il pubblico con un cortometraggio emozionante e coinvolgente prodotto dal nostro team. Hanno partecipato oltre 340 persone, tra studenti e docenti, delle scuole secondarie di primo grado aderenti all’iniziativa. Insieme a Triton, Lorenzo Carbone referente per la comunicazione di World Environmental Education Congress – i WEEC Italia e, a moderare l’evento, Andrea Ferrari Trecate, per Pianeta Azzurro.

Con il cortometraggio “Una balena in una conchiglia”, Triton rende omaggio alla bellezza e la vastità di specie che popolano il mare, facendo conoscere al grande pubblico anche quelle meno note, ma altrettanto importanti. La conchiglia, divenuta poi simbolo e logo della associazione Triton, dagli abissi risale in superficie per divulgare, a grandi e piccini, le bellezze che ha incontrato nel suo viaggio. L’obiettivo di Triton è proprio quello di coinvolgere tutti gli spettatori, con un linguaggio semplice e capace di suscitare emozioni. Fronte al forte stupore dei ragazzi, coscienti delle tante problematiche che affliggono i mari, e sorpresi di non trovare la consueta tematica dell’inquinamento, il cortometraggio percorre forse la strada più ardua, ma allo stesso tempo efficace, per la conoscenza scientifica: emozionare e incuriosire, creando una connessione tra uomo e mare. Come la giovane Olivia, personaggio chiave del corto, ci si auspica che le nuove generazioni si appassionino e sviluppino quel senso di appartenenza al territorio che renda poi impossibile non proteggere il mare. L’allarmismo e il senso di colpa hanno spesso vita breve, mentre la consapevolezza è un’arma potente che, nel tempo, permette di intraprendere cammini più sostenibili.

Le curiosità suscitate nei ragazzi sembrano andare in questo senso, con svariate domande rivolte sui temi più disparati. “Come possiamo essere più ecologici? Se l’uomo sa di star facendo del male al pianeta, perché continua?” – hanno chiesto le varie classi con grande entusiasmo. I problemi che riguardano il mare sono molto complessi e interconnessi tra loro, il che rende necessaria un’azione collettiva. Degna di nota è la volontà, da parte dei ragazzi, di comprendere quali siano i comportamenti che il singolo può adottare per essere più ecologico. Sono state proposte ai giovani utenti alcune delle piccole azioni e abitudini che, pur sembrando poco efficaci per sé, hanno un potenziale enorme. Ad esempio, usare i mezzi di trasporto pubblico, fare la raccolta differenziata (a casa come a scuola), evitare la moda del fast fashion sono attenzioni applicabili sin dalla giovane età, ma che portano a risultati eccezionali. Rendere ecologica la quotidianità è una necessità che, però, implica un cambio di mentalità e un abbandono di alcune comodità a cui siamo abituati. La tecnologia può esserci amica in questa missione: come gli stessi ragazzi ammettono, le nuove generazioni nascono in un mondo iperconnesso e attaccato alla tecnologia, la quale può essere sfruttata come un megafono per diffondere abitudini verdi.

Non dovremmo mai dimenticare che il mare parte dal nostro rubinetto e che tutti possiamo contribuire affinché le condizioni, quantomeno, non peggiorino. Se è vero che solo formando gli educatori si potrà raggiungere un’eco abbastanza grande da invertire la rotta, altrettanto vero è riconoscere che, a volte, i giovani hanno molta più motivazione nel cambiare lo stato dei fatti, diventando loro stessi insegnanti di uno sviluppo positivo e sostenibile. Data la grande accoglienza per la tematica, da questa esperienza si può trarre una nuova consapevolezza: gli adulti del domani sono entusiasti nell’accogliere la bellezza della natura e del mare, e molto più volenterosi di proteggerla!

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